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Il sentiero del Brigante è un sentiero escursionistico calabrese che parte dalla località sciistica di Gambarie, frazione di Santo Stefano in Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria e termina a Serra San Bruno e Bivongi-Stilo, nelle Serre calabresi suddiviso in 9 tappe creato dal GEA (Gruppo Escursionisti d’Aspromonte) nel 1989 e completato l’anno successivo.
Il nome nasce dal fatto che fu una strada percorsa in passato da numerosi briganti tra cui: Nino Martino, Giuseppe Musolino, la banda Mittica, bizzarro e Giuseppe Pronestì il brigante Sonnino.
Il sentiero è percorribile in 7 giorni in entrambe le direzioni e non presenta tratti impegnativi e d’arrampicata. La conclusione di ogni tappa termina nei pressi di aree antropizzate, quindi è sempre possibile terminare in anticipo il sentiero o percorrere anche solo singole tappe.
Il territorio da Gambarie al Passo della Limina, ricade nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e dopo inizia la catena delle Serre calabre.
È tracciato con segnaletica a strisce rossa-bianca-rossa e per alcuni tratti segue il Sentiero Italia lungo il crinale. Attraversa i territori comunali di: Gambarie (Santo Stefano in Aspromonte), Oppido Mamertina, Platì, Ciminà, Cittanova (Zomaro), Canolo, San Giorgio Morgeto, Mammola (Passo della Limina), Fabrizia, Mongiana, Pazzano Bivongi e Stilo.
Il Parco nazionale dell’Aspromonte ha incluso il Sentiero del Brigante nella propria rete sentieristica, da percorrere in 4 tappe, valorizzando il percorso del sentiero trekking anche con pubblicazioni di cartine e depliant, aumentando la presenza di numerosi escursionisti che arrivano anche dall’estero, amanti della montagna aspromontana per la grande valenza naturalistica, paesaggistica e storico-culturale.
Il percorso nel Parco dell’Aspromonte, in 4 tappe:
Il percorso completo, in 9 tappe, come proposto da GEA
Partendo dal centro dell’Aspromonte e dirigendosi, a nord, verso le Serre, un susseguirsi di designazioni toponomastiche raccontano di ribelli e briganti che, in varie epoche storiche, hanno percorso queste montagna e in essa hanno trovato rifugio. Ma oltre ai toponimi, anche i racconti, le leggende e numerosi documenti d’archivio parlano di briganti, talvolta temuti altre volte protetti, considerati eroi, giustizieri, raramente criminali.
A partire dallo schiavo ribelle Spartaco, delle cui gesta ci parlano i significativi resti di fortificazioni rinvenuti nei pressi dello Zomaro, sulla cosidetta Dorsale Tabulare, si ha notizia di molti altri personaggi, più o meno illustri, definiti briganti, che hanno trovato in Aspromonte rifugio e vie di fuga. Il più noto fu il leggendario Nino Martino, ubiquitario dell’Aspromonte e della Sila, la cui memoria ancora si tramanda nei racconti e nei numerosi toponimi che costellano l’Aspromonte. Ci fu poi la Banda Mittica di Platì, che insieme al generale Borjès, subito dopo l’Unità, cercò di ripristinare il Regno Borbonico in Calabria, e che, dopo l’attacco a Platì, cercò rifugio nei pressi dello Zomaro. E poi il sanguinario Bizzarro, accompagnato sempre da feroci cani che scaraventava contro i nemici. Si dice si aggirasse tra i boschi di Rosarno, per risalire poi fino a Mongiana. O anche il brigante Sonnino, vendicatore di torti subiti, che durante le fughe si inoltrava fino ai boschi delle Serre.
Camminare lungo questo sentiero, dunque, significa camminare “sulle tracce dei Briganti". La stessa Via Grande, antica via di origine preistorica, si dice fosse utilizzata come strada di commerci, di migrazioni, di transumanza e anche di fughe. Ma non è solo storico l’interesse che l’itinerario può suscitare nei visitatori.
Caratteristica del Sentiero del Brigante è quella di legare e dare continuità e armonia al paesaggio rurale e montano attraversato mettendo in relazione aree di grande interesse naturalistico e insediamenti rurali, centri abitati e foreste, emergenze architettoniche e archeologiche. Dal suo punto iniziale a quello finale, il sentiero incontra numerosi siti di grande interesse, poco valorizzati e quasi dimenticati. Vecchie dimore nobiliari, strutture fortificate, resti archeologici, boschi ricchi di biodiversità, viste emozionanti e villaggi caratteristici. Tra tutte queste “emergenze", un cenno particolare merita l’ex bacino minerario dello Stilaro.
Percorribile in entrambe le direzioni, il Sentiero del Brigante può rappresentare una esperienza giornaliera o un trekking di più giorni, una passeggiata tra i boschi o una escursione organizzata.
Sin dalla sua prima segnatura è stato suddiviso in tappe, così che vi si può accedere da vari punti. Non è quindi necessario recarsi a Gambarie, a Serra San Bruno o a Stilo per percorrerne un tratto. Può essere percorso a piedi, in mountain bike o a cavallo, e si presta a iniziative didattiche indirizzate alle scolaresche.
Le caratteristiche fisiche del tracciato, che non presenta particolari difficoltà o pericoli, fanno, del Sentiero del Brigante, un sentiero per escursionisti, turisti, famiglie, studenti: un sentiero per tutti.
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